AIDS: se ci giochi... lo eviti
In piena emergenza - e conseguente psicosi - dovuta alla rapida crescita dei casi di malattia nel nostro paese, una società specializzata in giochi da tavolo mette in vendita il gioco dell'A.I.D.S.
di Giorgio Umberto Bozzo
1986: in Italia da un paio di anni l’infezione da Hiv e l’AIDS sono diventate una drammatica realtà, che riempie le pagine dei giornali - spesso con un’informazione superficiale e terrorizzante - e semina sospetto e timore nei confronti delle cosiddette “categorie a rischio”: omosessuali e drogati.
L’uso sconsiderato da parte di alcune testate della formula “peste dei gay” creerà un tenace pregiudizio nei confronti degli omosessuali che perdurerà a lungo nella mente dell’opinione pubblica italiana e renderà lenta e inadeguata la risposta delle istituzioni preposte alla crisi sanitaria.
Vale ricordare che Ministro della Sanità dal 1986 al 1989 è il democristiano Carlo Donat Cattin, che per giustificare il suo rifiuto a promuovere il preservativo arrivò ad affermare che non avrebbe «mai fatto pubblicità al coito anale».
È in questo tragico contesto che un’azienda specializzata in giochi da tavolo, la B.T. Games di Cesano Boscone1, lancia sul mercato una versione del proprio titolo BODYWAR dedicata all’infezione da Hiv con lo slogan «conoscerlo giocando».
Bodywar
Il gioco tratta di un possibile attacco di un agente patogeno al corpo umano:
Ogni giorno il nostro corpo è sottoposto ad un assedio da parte di agenti infettivi nonché di sostanze tossiche o mutagene: dall'esito di questa "guerra" quotidiana deriva il nostro stato di salute. Il nostro organismo è in grado di mobilitare numerose e specifiche difese verso la maggior parte degli aggressori. Tali difese trovano dei punti di forza in alcune strutture chiamate "linfonodi" che rappresentano i veri "posti di blocco" alla diffusione degli intrusi. Se tale sistema difensivo viene sopraffatto, gli aggressori trovano via libera alla loro diffusione nell'organismo provocando ciò che noi riconosciamo come malattia. BODYWAR consente anche a chi non ha nessuna preparazione, medica o scientifica, di apprendere e riprodurre le situazioni sopra descritte. Può quindi essere considerato uno strumento didattico oltreché, ovviamente, un gioco. BODYWAR è un gioco di simulazione che riproduce le condizioni che si vengono a creare nel nostro corpo quando questo è aggredito da virus, batteri o cellule tumorali. Questa simulazione è ambientata in un linfonodo per la facilità con cui questa struttura viene raggiunta da potenziali nemici.
Sviluppato da Maurizio Bertuzzi e Aaron Klein2, il titolo della B. T. Games è pensato per giocatori che hanno un buona preparazione in campo scientifico e una buona conoscenza della fisiologia del corpo umano. Per quando le istruzioni diano le informazioni di base necessarie per capire la dinamica del gioco, una scarsa conoscenza dei processi patologici e delle difese immunitarie rende la comprensione di BODYWAR quasi impossibile.
Il regolamento è difatti molto complicato.
Il tabellone su cui si gioca rappresenta un linfonodo.
La mappa raffigura un linfonodo in tutte le sue strutture fondamentali. Nella mappa si distinguono delle strutture vasali che rappresentano le vie di accesso e di uscita dal linfonodo: in grigio sono rappresentate le vie linfatiche di accesso, mentre bianca è la via linfatica di uscita. In rosso e blu sono evidenziate rispettivamente un arteria ed una vena. Nella parte centrale della mappa vi sono i capillari formatisi dalla divisione della arteria prima indicata. La fascia rosa perimetrale ramificata indica la zona "corticale" del linfonodo, mentre le zone rotondeggianti rosa scuro raffigurano "follicoli linfatici". Lo spazio giallo interposto tra tutto indica l'estensione della "midollare". La superficie verde intorno al linfonodo indica il tessuto nel quale il linfonodo è immerso. Le linee tratteggiate poste all'inizio dei vasi linfatici indicano le zone nelle quali vanno poste le unità attaccanti durante la disposizione iniziale. Gli esagoni si considerano facenti parte di un certo tipo di terreno solo quando almeno il 50% della loro superficie e occupata da tale terreno. A lato della mappa trovano posto varie tabelle utili durante lo svolgimento del gioco: legenda, tabella dei costi del terreno, indicazione dei turni di gioco. Ogni esagono della mappa rappresenta circa 150 m (1 u = 1/1000 mm). La scala di gioco è perciò 100:1.
Le pedine accluse al gioco rappresentano le forze in campo che prendono parte effettivamente agli scontri che avvengono nel linfonodo. I numeri ed i simboli sui pezzi di gioco rappresentano la forza, la capacità di movimento ed il tipo di unità rappresentato da quel pezzo.
Per giocare, chi decide di ricoprire il ruolo dell’organismo attaccato dalla malattia deve prima determinare le proprie condizioni fisiologiche:
Definire le condizioni fisiologiche significa stabilire lo stato di salute dell'organismo o meglio, determinare, in rapporto alle sue abitudini e caratteristiche di vita, quale sia il suo rischio di contrarre una determinata malattia. Per fare questo sono stati presi in considerazione 10 fattori di rischio, alcuni dei quali caratteristici della situazione dell'organismo, altri relativi alle abitudini dell'individuo ed all'ambiente in cui vive. Il giocatore che interpreta l’organismo viene a conoscenza delle seguenti caratteristiche lanciando un dado per ciascuna di esse e confrontando il risultato sull’apposita tabella: fumo, condizioni sociali, età, lavoro e luogo di abitazione. Ogni lancio di dado determina 3 valori di rischio: uno relativo alle malattie virali, uno relativo alle malattie batteriche, uno relativo alle malattie tumorali. Questi 5 lanci di dado sono effettuati dall’organismo in modo tale che anche l'invasore sia a conoscenza.
A seguire spetta a chi interpreta l’agente patogeno fare la propria valutazione:
Successivamente l’invasore lancia il dado, questa volta segretamente, per determinare le rimanenti 5 caratteristiche: epidemie in corso, clima, ereditarietà, stress e morale. L’invasore deve segnare sulla sua tabella i risultati ottenuti anche per permettere al giocatore che interpreta l'organismo, a partita ultimata, di verificare la correttezza della scelta.
Gli invasori ipotizzati dal gioco sono di tre tipologie: virus, batteri e cellule tumorali.
Il gioco consiste quindi nell’azione di contrasto, da parte dell’organismo, dell’attacco da parte dell’agente patogeno, utilizzando tutte le “armi” messe a disposizione dalle difese immunitarie del corpo.
Non deve stupire, quindi, che la casa produttrice di BODYWAR abbia deciso di immettere sul mercato in piena ondata epidemica una versione del gioco che presenta come scenario quello dell’infezione da Hiv.
Non abbiamo idea di quante unità del gioco siano state vendute e quanto abbia trovato il favore di chi vi ha giocato. Resta comunque a suo modo un interessante - e, diciamolo, grottesco - indizio di carattere storico di una volontà di reagire al “morbo”, alla “peste” con quel raziocinio scientifico e quella determinazione che il nostro paese inizierà a recuperare solo verso la fine degli anni Ottanta.
Un ritardo che, purtroppo, è stato causa di molte vittime innocenti.
Ringrazio l’amico Enrico Salvatori, impareggiabile collezionista, che mi ha fatto scoprire questo gioco.
Riteniamo che la società non esista più, a meno che non abbia cambiato denominazione o sia stata acquisita.
Purtroppo non abbiamo trovato alcuna interessante notizia biografica dei due inventori.